NATURA IN SCENA
La stagione teatrale del Teatro Dino Crocco di Ovada rivolge lo sguardo ai temi di attualità quali natura, biodiversità ed ecologia e impreziosisce la sua programmazione con “Natura in scena”, mostra fotografica della fotografa naturalista Chiara Melone che con i suoi scatti ci conduce in un viaggio in luoghi lontani tra gli animali selvatici ritratti nel loro habitat naturale.
La mostra che ha il duplice intento di valorizzare un tema sensibile come quello della preservazione e conservazione della natura facendo scoprire l’espressione artistica di un territorio, sarà visitabile dalle 18.30 di giovedì 1° febbraio, giorno di inaugurazione, fino al termine della stagione teatrale 2023/2024, nei giorni di apertura del teatro dalle ore 19.00 e il sabato mattina dalle 10.00 alle 12.00.
Dai posti più remoti a quelli più incontaminati, Chiara Melone, nata e cresciuta nelle campagne del basso Piemonte, ha scelto di dedicare parte della sua vita alla passione per la fotografia e, soprattutto, per la natura. Così ha iniziato a seguire le orme di Paul Nicklen, fotografo del National Geographic, e da lì ha continuato a girare il mondo esplorando paesaggi, ambienti e animali fra i più disparati. Dalla foresta pluviale canadese, per fotografare l’Orso Spirit e il Lupo Costiero, alla valle di Spiti sul versante indiano dell’Himalaya per il Leopardo delle Nevi, passando per la baia di Hudson nel nord del Canada per l’Orso Polare, la penisola di Katmai nel sud ovest dell’Alaska per l’Orso Bruno, fino alla Tanzania.
«Ho sempre amato la natura, fin da piccola e da quando sono cresciuta, mi interesso della sua conservazione. Ho iniziato a fotografare quando c’erano solo le macchine analogiche e da oltre 15 anni mi sono focalizzata sul genere naturalistico. Viaggio dovunque posso trovare animali completamente liberi, nel loro ambiente naturale.
Affrontare climi e ambienti lontani, spesso decisamente inospitali, non spegne, anzi alimenta la mia curiosità ed esalta l’esperienza. Soprattutto metto passione e dedizione nelle mie foto che sono frutto di ricerca, tanta attesa e molta pazienza, senza mai invadere lo spazio personale degli animali. Piuttosto che disturbarli, rinuncerei allo scatto.» – racconta Chiara.